Noi donne con le gambe grosse … ma sarà lipedema?

Terapia di decongestione del Lipedema a Treviso

Come riconoscere il lipedema?

Perché il mio corpo manifesta un’evidente sproporzione tra la parte inferiore e superiore? Perché le mie gambe sembrano essere quasi “scollegate” dal resto del corpo
Perché nonostante il mio impegno nella dieta e nell’attività fisica perdo peso solo nella parte superiore?
Perché non si riduce il volume delle mie gambe?
Perché se sto a lungo in piedi avverto pesantezza, gonfiore, dolore e perché in certi punti sento dolore alla pressione o anche solo allo sfioramento?
Perché spesso mi ritrovo con lividi senza aver urtato contro qualcosa

Che cos’è il lipedema?

Il lipedema è una patologia del tessuto adiposo sottocutaneo che può interessare fianchi, glutei, gli arti inferiori e a volte anche le braccia lasciando però sempre liberi piedi e mani (si riconosce il “segno del calzino – segno del polsino”).

La potremmo definire una “vecchia malattia” che da sempre colpisce le donne, oggi considerata “nuova patologia” perché solo da pochi anni è stata riconosciuta e inclusa nei “disordini del tessuto adiposo” (RAD).

Spesso confusa con linfedema, sovrappeso, obesità, cellulite, il lipedema è una patologia a trasmissione eredo-familiare: l’accumulo di “grasso” non è dovuto ad una cattiva alimentazione, non è conseguenza del sovrappeso ma si forma a causa di una vera e propria patologia delle cellule adipose di origine genetica: è infatti un “grasso modificato” indipendente dall’introito calorico e dall’attività fisica.

Nel lipedema gli adipociti si condensano in veri e propri agglomerati distribuiti in modo irregolare, percepibili al tatto sottoforma di noduli, grasso fibrotico il cui accumulo crea una ipercompressione nel pannicolo provocando a cascata congestione del microcircolo venoso superficiale con frequenti ematomi e teleangectasie-rottura di capillari, aumento del contenuto idrico extracellulare, infiammazione, compressione delle terminazioni nervose superficiali con sensazione di vero e proprio dolore a volte anche per leggerissime pressioni o sfioramenti. In primis è colpito il tessuto adiposo sottocutaneo, ma sono coinvolti anche la fascia, il tessuto connettivo, il microcircolo, il sistema linfatico.

Si può, e si deve, curare e controllare ma non si può guarire dal lipedema.

Cosa favorisce l’insorgenza del lipedema?

Il suo sviluppo avviene soprattutto con la pubertà, durante la gravidanza o nel periodo della pre o  menopausa e in seguito a terapia estroprogestinica prolungata. Altri fattori e condizioni proinfiammatorie possono favorirne l’insorgenza in soggetti predisposti, ad esempio diete non corrette.

Come diagnosticare il lipedema

Per fare diagnosi di lipedema è necessaria una visita clinica e strumentale collegiale per questo collaboro con Clinica Linfologica Italiana di Padova specializzata nella diagnosi e nel trattamento multidisciplinare del lipedema; nella prima visita la paziente riceve anche la proposta di piano terapeutico. Il mio intervento si inserisce nella fase di stabilizzazione e mantenimento e fin da subito in tutti i casi in cui non sia necessaria una terapia intensiva da effettuare in Clinica.

Perchè trattare il lipedema?

Non per far scomparire la malattia, cosa impossibile, ma per far regredire la sintomatologia e contrastare il suo aggravamento: sappiamo infatti che in alcune pazienti il lipedema può presentarsi stabile per molti anni mentre in altre la progressione della patologia è più veloce ed evidente con manifestazioni di fibrotizzazione dei tessuti che, tardivamente, può coinvolgere anche la componente linfatica con insorgenza di linfedema.

Come tratto il lipedema a Treviso?

Il lipedema richiede un approccio multidisciplinare e fisioterapico integrato personalizzato in base allo stadio del lipedema, alle sue caratteristiche principali e alle esigenze della paziente. 

I pilastri del trattamento conservativo:

  • Alimentazione mirata e controllo del peso, perché il tessuto adiposo in eccesso peggiora la sintomatologia legata al lipedema. La collaborazione con professionisti competenti in campo nutrizionale è di fondamentale importanza e qui a Silea è per me assai preziosa la presenza della drssa Nadia Sorato.
  • L’attività fisica, di intensità moderata, a basso impatto (evitando salti e saltelli soprattutto se si è superata la giovane età) e calibrata sulla persona per ridurre e controllare il dolore e l’infiammazione e mantenere una corretta funzionalità del sistema muscolo-scheletrico. Tengo molto all’attività in piscina ogni volta sia possibile: le pazienti che tratto presso la Piscina di Arcade trovano nel nuoto e nella ginnastica in acqua un valido aiuto in caso di gonfiore, sensazione di tensione, edema, pesantezza, tessuto fibrotico. 
  • Compressione, attraverso il bendaggio multicomponente, qualora necessario in fase intensiva, e indumenti elasto-compressivi: l’effetto è antiinfiammatorio sui tessuti, di riduzione della quantità di liquidi presenti nel sottocute e nella matrice extracellulare, riduzione del dolore e della sensazione di pesantezza degli arti.  
  • Linfodrenaggio Manuale, se è presente dolore importante associato a sensazione di tensione cutanea, gonfiore, edema: stimola l’attività del sistema linfatico e della microcircolazione agendo anche a livello del sistema neurovegetativo parasimpatico con effetto antistress rilassante.
  • Trattamento manuale con Tecniche di Riequilibrio dei tessuti, per trattare la fibrosità che altera la normale architettura del tessuto connettivo, normalizzarne la viscoelasticità, contrastarne l’edema, migliorare il flusso ematico. Migliora così il trofismo della cute, la mobilità e la qualità di vita.
  • Incontri motivazionali, per aiutare ad acquisire consapevolezza di questa patologia cronica che richiede di assumere comportamenti appropriati: uno stile di vita rispettoso del proprio corpo per volerci bene e vivere più serene.
  • Mindfulness, esercizi e tecniche di respiro anche per imparare ad essere e restare nel presente coltivando la fiducia nelle risorse e potenzialità del proprio corpo.
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