Donne e lipedema: quale percorso terapeutico?

Percorso terapeutico per il lipedema

Nel 2023 per la prima volta ho scritto su Treviso Città e Storie: si trattava di un breve articolo di approfondimento sul lipedema dal punto di vista fisioterapico in coda all’articolo della dott.ssa Nadia Sorato “Nutrizione Funzionale e Lipedema”. 

In questo articolo desidero ritornare sull’argomento per condividere con voi, quanto più possibile, le conoscenze basate sulla letteratura attualmente esistente da cui scaturiscono le indicazioni terapeutiche per il lipedema affinché le donne che “sentono le loro gambe diverse”, le “donne con le gambe grosse”, possano orientarsi e, qualora si riconoscano in questa condizione, possano intraprendere la via per una diagnosi e conseguente percorso terapeutico adeguato.

Mi rivolgo alle donne perché questa è una problematica quasi tutta al femminile. Potremmo definire il lipedema come una “vecchia malattia” e la gran parte di noi la può ritrovare anche in altre figure femminili all’interno della propria cerchia familiare o riconoscere guardando vecchie foto delle nostre nonne.  Si tratta di una patologia del tessuto adiposo a trasmissione eredo-familiare riconosciuta solo da pochi anni: dall’OMS nel 2018 e dalla Sanità Italiana nel 2022. 

Non si tratta “solo di un problema estetico”.  Ad uno stadio iniziale potrebbe essere confuso con la cellulite ma la situazione è molto diversa; se non curato adeguatamente il lipedema può portare a serie complicanze tissutali (fibrosi, linfedema) e articolari (artrite alle ginocchia), per questo è importante sapere quanto prima se ne siamo affette. Colpisce il tessuto adiposo sottocutaneo in modo cronico, progressivo e complesso; può interessare fianchi, glutei, gli arti inferiori e a volte anche le braccia lasciando però generalmente liberi piedi e mani (si riconosce il “segno del calzino – segno del polsino”). 

IL LIPEDEMA

È una patologia infiammatoria cronica del tessuto connettivo lasso, ciò significa che oltre a colpire in particolare il tessuto adiposo sottocutaneo sono coinvolti anche la fascia, il microcircolo, il sistema linfatico. L’infiammazione che sta alla base della sua insorgenza è sostenuta dall’alterazione degli adipociti per forma (ipertrofia), quantità (iperplasia) e funzionamento: si crea un circolo vizioso che compromette la circolazione sanguigna e linfatica e a lungo andare provoca fibrosi del tessuto adiposo. 

SINTOMI DEL LIPEDEMA

Pesantezza, stanchezza, cute fredda, sensazione di bruciore, formicolii, intorpidimento, dolore; al tatto sensazione di palpare piccoli granuli come granelli di riso (che a seconda dello stadio evolutivo del lipedema possono aumentare di volume).

MI ASCOLTO E MI OSSERVO

Il mio corpo manifesta un’evidente sproporzione tra la parte inferiore e superiore? Le mie gambe sembrano essere quasi “scollegate” dal resto del corpo? Nonostante il mio impegno nella dieta e nell’attività fisica perdo peso solo nella parte superiore e non si riduce il volume delle mie gambe?
Se sto a lungo in piedi avverto pesantezza, gonfiore, dolore e in certi punti sento dolore alla pressione o anche solo allo sfioramento? Nel sottocute percepisco al tatto dei noduli segno di un tessuto fibroso?  Mi ritrovo spesso con lividi senza aver urtato contro qualcosa?

CERCO INFORMAZIONI PRESSO FONTI ATTENDIBILI

In internet oggi c’è di tutto e di più… Nel sito LIO Lipedema Italia troverete tutto ciò che è importante sapere sul lipedema, contenuti validati scientificamente. In questo modo, quando eventualmente deciderete di farvi vedere per una valutazione, avrete già come minimo delle conoscenze di base se non molto di più! Anche il sito della Clinica Linfologica Italiana di Padova con la quale collaboro vi parla del lipedema in maniera molto approfondita nei suoi aspetti sia clinici che diagnostici e terapeutici. 

Verrete a sapere che siamo affette da lipedema fin dalla nascita (per trasmissione genetica quindi) ma i sintomi tendono a comparire durante la pubertà, con terapia estroprogestinica, durante una gravidanza, nella premenopausa, o in particolari periodi di squilibrio aggravati da condizioni proinfiammatorie come un’alimentazione scorretta, problematiche del metabolismo, uso di farmaci, fumo, interventi chirurgici importanti. 

Prenderete coscienza che non si guarisce dal lipedema, non esiste una “cura” ma un percorso terapeutico personalizzato che, attraverso trattamenti mirati, interviene sulla sintomatologia (sul dolore, sensazione di pesantezza, sul volume, sull’infiammazione delle zone colpite) rallentando la progressione della malattia e migliorando sia l’aspetto estetico sia l’aspetto funzionale.

Capirete infine quanto sia importante una diagnosi differenziale e un approccio terapeutico multidisciplinare.

CONDIZIONI CLINICHE SPESSO CONCOMITANTI AL LIPEDEMA

Lassità del collagene/iperlassità legamentosa come ad esempio il “recurvatum” (iperestensione del ginocchio), teleangectasie (reticoli di capillari) con esordio già in età giovanile, alterazioni ormonali come la sindrome dell’ovaio policistico, patologie su base autoimmunitaria come la tiroidite di Hashimoto, problematiche del metabolismo come diabete o dislipidemia, sovrappeso o obesità.

IL PERCORSO DI CURA E’ MULTIDISCIPLINARE

L’unico approccio con efficacia dimostrata prevede l’intervento sinergico di vari professionisti e la messa in atto simultanea di tutti gli strumenti a disposizione per prenderci cura del nostro lipedema: Nutrizionista per assicurare un piano alimentare antiinfiammatorio individualizzato, Psicoterapeuta nei casi in cui si associno forme di disagio psicologico come stati depressivi, disturbi d’ansia e soprattutto disturbi dell’alimentazione.

Un sostegno psicologico specifico ci aiuta ad affrontare sia il sintomo dolore sia l’insoddisfazione corporea: quella sfiducia nel nostro corpo, non accettazione della sua forma e bassa autostima che non ci consentono certo una buona qualità di vita.

Il Posturologo interviene soprattutto nei casi di alterato appoggio plantare mentre il Fisioterapista è il vostro “compagno di viaggio” con il quale farete il tratto di strada più lungo e da cui attingerete anche per il supporto motivazionale necessario a mantenere sempre viva la vostra aderenza al nuovo piano alimentare, ad un’attività motoria adeguata, all’utilizzo quotidiano della contenzione, alle terapie necessarie. 

Il MIO INTERVENTO FISIOTERAPICO

Il mio intervento si inserisce nella fase di stabilizzazione e mantenimento post terapia intensiva svolta presso la Clinica Linfologica di Padova (nei casi in cui si rendano necessarie terapie meccaniche e bendaggi) e fin da subito in tutte le situazioni in cui non sia necessaria una fase intensiva. Le nostre sedute vedranno molto spesso, ma sempre a seconda dei casi, un alternarsi di Linfodrenaggio Manuale e Massaggio Connettivale e Miofasciale specifici per il lipedema a cui non mancheremo mai di associare la Riflessologia Plantare, esercizi respiratori, pratiche di Mindfulness o qualche altra manualità attinta dal bagaglio di tecniche che utilizzo per ottimizzare lo stato di salute e di equilibrio neurovegetativo del corpo.

L’efficacia del mio intervento dipenderà molto “dall’alleanza terapeutica” che sapremo creare assieme per raggiungere i nostri obiettivi condivisi: riduzione/scomparsa del dolore, riduzione dei volumi, della stasi o edema qualora presente, riduzione della fibrosi tissutale, miglioramento dello stato generale della cute e dell’aspetto estetico, aumento della mobilità articolare per arrivare ad una migliore qualità di vita. La sinergia tra fisioterapia, attività motoria quotidiana (che deve essere adeguata al lipedema per non perpetuare gli stati infiammatori; bene il cammino all’aria aperta e l’attività in acqua), uso delle calze contenitive indicate per il nostro lipedema (la nostra seconda pelle, il nostro sostegno e … “grazie al cielo che esistono!”) e alimentazione corretta è la chiave del successo terapeutico.

La verifica periodica delle nostre sedute di Terapia Manuale attraverso i sistemi diagnostici d’avanguardia della Clinica Linfologica di Padova ci permette di misurare i miglioramenti e progressi ottenuti in modo oggettivo, scientifico, evitando di perderci lungo il percorso, demoralizzarci e abbandonare le terapie con peggioramento del nostro stato di salute. 

UN ULTIMO “PENSIERO”

Per quelle di voi che ancora si sentono sbagliate, provano vergogna e senso di colpa, per chi da anni si scontra quotidianamente con il giudizio degli altri (che non conoscono il lipedema!) e si sente totalmente incompresa, per chi va in crisi quando arriva l’estate e non riesce a vincere la reticenza a indossare il costume per andare al mare o frequentare la piscina…

La cosa più “sana” e saggia che possiamo fare è imparare e allenarci a restare dentro al nostro corpo per sentirlo e percepirlo prima ancora di guardarlo, conoscerne i punti di forza e le fragilità, le sue manifestazioni con i loro perché. Impariamo a guardarci poi con occhi amorevoli senza interferire con il nostro giudizio mentale che sempre ferisce in modo sterile… Quando inizio a volermi bene, ad essere compassionevole con me stessa, mi vedo con occhi diversi, mi accorgo degli aspetti belli che porto in me, sono più disposta a conoscere la mia patologia e a prendermene cura al meglio per aprirmi finalmente ad una vita più piena e soddisfacente arrivando a trovare le mie strategie per valorizzare al meglio le forme del mio corpo.

Leggi l’articolo anche sul numero 53 di Treviso Città e Storie di Maro 2025.

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