Vorrei qui brevemente riprendere l’importanza del nervo vago in relazione alle terapie manuali che utilizzo nel mio studio di Treviso in caso di colon irritabile e che si fondano sulla connessione tra sistema nervoso, endocrino, immunitario (e apparato muscolo-scheletrico). Il nervo vago (decimo dei 12 nervi cranici) è una complessa via nervosa che collega cervello e organi interni, funge quindi da mediatore anche nella comunicazione, bidirezionale, tra intestino e cervello.
Sono sempre più numerose le evidenze scientifiche sul ruolo del nervo vago nel miglioramento del “tono vagale” per la riduzione dello stress e dell’infiammazione. Il nervo vago ci protegge da tutti gli effetti nocivi dello stress a patto che vi sia un equilibrio del nostro sistema neurovegetativo nella sua componente orto e parasimpatica.
Un alterato funzionamento del nervo vago, indipendentemente dalla causa, può esprimersi con svariate manifestazioni: disturbi intestinali, dispepsia, disturbi del sonno, stanchezza cronica, tachicardia, debolezza e calo di energie, disturbi del metabolismo, ansia o calo del tono dell’umore…
Data la sua vasta estensione all’interno del corpo possiamo considerarlo come l’attore principale nei processi di potenziamento della salute, mantenimento del benessere e anche rinforzo del nostro sistema immunitario: prenderci cura di questo nervo è fondamentale. Si dice anche che “manipolare il vago è un obiettivo terapeutico” (F. Bottacioli PNEI). Per quanto riguarda le terapie/tecniche manuali che utilizzo nel mio studio di Treviso, più che “manipolare”, utilizzerei il termine “liberare” il nervo vago al fine di favorire il riequilibrio del sistema neurovegetativo in quanto condizione imprescindibile per uno stato di benessere che sia disturbato da qualsivoglia forma di sofferenza.
Avere una visione olistica dell’uomo per me significa inevitabilmente pensare all’approccio terapeutico in modo altrettanto olistico e favorire sempre un percorso di cura multidisciplinare nell’ottica di una collaborazione tra professionisti della salute. Un corretto stile alimentare, guidato dal nutrizionista quando opportuno, è senza dubbio importante così come può esserlo uno specifico percorso di psicoterapia in certi casi.
Mi piace molto l’espressione del Dr D. Chopra “Siamo sempre indaffarati a costruirci un corpo nuovo”! Il nostro corpo non è un qualcosa di statico ma una realtà in continuo cambiamento. Eraclito affermava: “Non puoi bagnarti due volte nello stesso fiume perché l’acqua scorre in continuazione”. Le cellule che compongono i nostri organi e tessuti si rinnovano continuamente mettendo in atto meccanismi di autoriparazione, rigenerazione, riequilibrio che si compiono in particolar modo durante il sonno notturno: un tempo prezioso da salvaguardare e ripristinare se discontinuo.
Come possiamo sfruttare le potenzialità del corpo, le sue risorse innate per uscire da questo stato di sofferenza e creare un più alto livello di salute?
Vivere dentro al nostro corpo e non fuori, fare silenzio per ascoltare, imparare ad osservare in qualsiasi momento, affinare i nostri sensi per percepire e familiarizzare con le manifestazioni del nostro corpo per comprenderne i punti di forza e le sue fragilità, senza giudizio ma con fiducia e responsabilmente prenderci cura di noi stessi: questo è compito di ciascuno di noi.
In ogni seduta accompagno il trattamento manuale con pratiche di presenza e attenzione consapevole, mindfulness, semplici esercizi di stretching e di respirazione bilanciata per acquietare il sistema nervoso, diminuire gli stati di agitazione e per migliorare l’integrazione corpo-mente.
La Dottoressa Sorato vi ha parlato dell’importanza di un piano alimentare individualizzato nella presa in carico della persona con colon irritabile. Io vorrei soffermarmi brevemente sull’aspetto alimentare perché sempre, immancabilmente, vengo “interpellata” a riguardo. Secondo la medicina Ayurvedica 3 sono i pilastri della salute: il primo è una buona digestione. Il mio buon maestro ha sempre sottolineato il fatto che per la medicina Ayurvedica “Noi non siamo quello che mangiamo, siamo piuttosto quello che digeriamo”. Il rilassamento profondo a cui portano tutte le tecniche manuali terapeutiche che utilizzo ha anche lo scopo di migliorare il grado di consapevolezza del proprio corpo. È nel silenzio che “ci si allena” a coltivare uno stato di presenza: perciò se impariamo a coltivare l’attenzione alle sensazioni e a quello che succede di volta in volta nel nostro corpo possiamo ad esempio già in parte riconoscere molti degli alimenti che non ci fanno bene, possiamo capire in quali fasce orarie è meglio pranzare o cenare per facilitare la digestione, possiamo sentire se il pasto precedente è stato digerito e quindi se abbiamo realmente fame, possiamo renderci conto dei nostri pensieri quando siamo seduti a tavola e, se sono pesanti, li modifichiamo per favorire un’atmosfera tranquilla, … Ogni giornata che viviamo è un dialogo tra noi e il nostro corpo: se questo dialogo è chiaro è più facile ritrovare la via per la salute e il benessere.
Il secondo e terzo pilastro della salute secondo l’Ayurveda sono il sonno ristoratore e l’equilibrio tra attività e riposo: nulla si può ottenere se non esercitiamo volontà e coraggio di riprenderci in mano la nostra vita. Servono scelte e azioni concrete per toglierci dalla frenesia che caratterizza questi nostri tempi e per adottare uno stile di vita salutare, più rispettoso della nostra persona e dell’ambiente in cui viviamo.
Già alla fine della prima seduta ci congediamo con il buon proposito di “muovere il corpo” perché movimento è salute: attività fisica dunque, anche solo 30 minuti di cammino al giorno, il cui scopo non sia lo sforzo o la forma muscolare ma come mezzo efficace per recuperare armonia psicofisica.
L’applicazione del calore: … rilassa! È una banalità ma molte volte con semplici rimedi come il bere (sorseggiando) acqua calda e indossare uno scaldareni/pancera di lana di notte (ma anche di giorno) i pazienti riferiscono miglioramenti: si rilassano stomaco e intestini, si distende la muscolatura addominale tesa a causa di dolore e gonfiore e si allentano anche eventuali contratture del tratto lombosacrale.
Dopo aver escluso la presenza di patologie organiche di pertinenza strettamente medica ed eventuali situazioni individuali controindicate, possiamo affidarci alle Terapie manuali per trattare la sindrome del colon irritabile. Le terapie manuali, grazie alla loro azione a livello del sistema nervoso, molto possono aiutare sia per l’alterata funzione intestinale (stipsi, diarrea, alternanza delle due), per il dolore, la distensione addominale, meteorismi, borborigmi sia per la sintomatologia più generalizzata che spesso si accompagna: emicrania, mal di schiena, reflusso gastroesofageo, ansia, calo del tono dell’umore, insonnia, stanchezza cronica.
Le tecniche riflesse, come la Riflessologia Plantare e il Massaggio del tessuto connettivo, arrivano ad agire sulla sede dei sintomi pur rimanendo a distanza perché sfruttano le connessioni neurologiche presenti nel nostro corpo per rafforzare le capacità di riequilibrio. Ci sono anche tecniche “dirette” applicate sull’addome che possono dare sollievo immediato ai disagi intestinali, tra queste il Linfodrenaggio Manuale.
IL MASSAGGIO CONNETTIVALE A TREVISO
L’importanza del tessuto connettivo deriva dalle sue molteplici funzioni: sostegno, protezione, nutrimento, comunicazione, collegamento dagli strati più profondi della pelle fino ai visceri e agli organi interni. Il connettivo è “una struttura che connette” ma è anche “l’ambiente dentro al quale avvengono tutte le comunicazioni tra le cellule, essenziale sia nel mantenere la salute sia nel diffondere la malattia”. Ogni evento del nostro corpo (stress, sofferenze organiche, traumi) viene “registrato” dal tessuto connettivo e vi lascia una traccia.
Il fulcro del Massaggio Connettivale è il lavoro sul dorso, spesso sede di forti tensioni trattenute. Le funzioni intestinali sono controllate e coordinate dai nervi parasimpatici e ortosimpatici, appartenenti al Sistema Nervoso Autonomo, responsabili delle azioni di assorbimento dei nutrienti e del movimento peristaltico intestinale. La nostra schiena è attraversata dal Sistema Nervoso Simpatico: con la manualità di scorrimento e scollamento di una determinata zona cutanea (metamero/neuromero) si ottiene un effetto benefico locale ma anche riflesso su visceri e ghiandole ad essa collegati e posti in profondità. L’azione per via riflessa coinvolge quindi sia la muscolatura scheletrica sia la muscolatura liscia con importanti effetti analgesici e decontratturanti. Si tratta di un lavoro di riossigenazione, rigenerazione e detossinazione che libera il connettivo da aderenze e “accumuli” migliorando di conseguenza anche l’innervazione e la motilità del colon a favore della regolarizzazione del transito intestinale.
Il trattamento migliora la circolazione sanguigna, favorisce il drenaggio linfatico, mobilizza le fasce muscolari, agisce sugli spasmi e sul dolore addominale attenuando così gli stati d’ansia; anche mal di stomaco, tensioni muscolari, stress, mal di testa, eccessiva stanchezza beneficiano di questo massaggio profondo.
LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE A TREVISO
Con la Riflessologia Plantare l’azione di decongestione e riduzione dell’infiammazione e dello stato di tensione, manifestazioni correlate alla sindrome del colon irritabile, avviene attraverso la stimolazione dei canali energetici e delle innumerevoli terminazioni nervose presenti a livello del piede. Possiamo ottenere risultati stimolanti o calmanti; possiamo ad esempio stimolare la funzione digestiva, intestinale, il sistema ghiandolare così come calmare il sistema nervoso o attenuare il dolore. Si parte sempre da un ascolto attento del corpo con l’intento di favorire il ripristino dell’equilibrio psico-fisico perduto. Vengono stimolati gli organi emuntori quali reni, fegato, intestino, ma anche polmoni per la loro valenza energetica; il sistema linfatico nella sua funzione di trasporto e di difesa. A seconda delle manifestazioni vi sono zone riflesse di pertinenza su cui concentrarsi. Ad esempio, le zone riflesse delle gonadi (ovaie/testicoli) sono significative anche per la produzione degli ormoni che partecipano alla percezione del dolore addominale, regolano la peristalsi intestinale, hanno effetti protettivi sulla mucosa intestinale contro infiammazioni e infezioni. Si può favorire il detensionamento di un muscolo diaframma bloccato per tante buone ragioni, solo pochi esempi: viene a mancare nella sua azione di “massaggio” viscerale utile per la peristalsi intestinale, perde di efficacia nell’azione di “spinta”, influisce su eventuali tensioni nel tratto cervicale, è collegato agli altri due diaframmi, il diaframma pelvico e il toracico superiore…
IL LINFODRENAGGIO MANUALE VODDER A TREVISO
Il linfodrenaggio manuale Vodder è di aiuto nei casi di colon irritabile per la sua azione di “liberazione” del nervo vago e riequilibrio del sistema nervoso autonomo di cui abbiamo già parlato. Attraverso la “stimolazione” della catena giugulare (collo) e dell’addome accompagnata anche da mobilizzazioni diaframmatiche generiamo un’azione “simpaticolitica” cioè antistress, analgesica e rilassante sia sulla muscolatura scheletrica (distende i muscoli della parete addominale) sia su quella liscia.
Il sistema linfatico è un sistema naturale di difesa del nostro corpo e a livello addominale si è particolarmente specializzato attraverso una fitta rete di vasi linfatici e linfonodi che circonda l’intestino in ogni sua parte, sempre pronto a difendere l’organismo. Disturbi intestinali come stitichezza, diarrea, dolore e tensione addominale possono essere provocati da un’infiammazione dei tessuti circostanti dovuta all’ingresso di sostanze potenzialmente dannose. Il drenaggio linfatico manuale sostiene il sistema immunitario in quanto migliora la circolazione linfatica e così accelera lo smaltimento delle sostanze “non buone-irritanti” per il nostro corpo.
Gli effetti si avvertono già nelle ore successive alla seduta in termini di riduzione del gonfiore, della tensione e del dolore. I liquidi in eccesso vengono eliminati, la peristalsi intestinale ritrova il suo ritmo fisiologico, il tutto senza causare dolore attraverso manovre lente, ritmiche e gradevoli. Durante il drenaggio la persona si rilassa arrivando, a volte, perfino ad addormentarsi.
Leggi qui l’articolo completo pubblicato sulla rivista Città&Storie